Nel 1985 Claudio Baglioni mandò alle stampe La vita è adesso, un album numero uno in classifica per otto mesi, tanto da diventare l’album italiano più venduto della storia con 5 milioni di copie. Nel 1987 i Los Lobos pubblicarono La Bamba, quel 45 giri rimase quattro mesi al numero uno. Oggi una canzone, quando ha successo, resta due settimane in testa alla classifica, dopodiché scivola via velocemente per fare posto alla prossima canzone che resterà in vetta due settimane e così via.

Cosa sbagli, Davide? 

Sbagli l’approccio, ma non l’approccio sul Canale, sbagli il metro con cui vai a valutare il vestito che prepari. Siamo nell’epoca del tutto e subito, tutto dura 30 secondi, massimo un minuto, dopodiché via dalla memoria. Mi parli delle frecce tricolori, fai una bellissima inchiesta, ma il tuo è un approccio vecchio stile, da giornalista di altri tempi, alla gente non gliene fotte più un cazzo: “Ma quale, quell’aereo caduto una ventina di giorni fa? Non me lo ricordavo più”, così ragionano. Venti giorni fa? È un’eternità. È l’epoca del tutto e subito, venti giorni sono venti mesi. Vedi Davide, tu ti soffermi, valuti, fai un lavoro di approfondimento dando in pasto al pubblico un approfondimento difficile da digerire perché non sono più educati per poterlo fare. Va di moda la notizia flash tipo metti nel cassetto la bandiera Ucraina, tira fuori quella israeliana. E tu mi stai ancora parlando di denunce, inchieste sui sieri e si tutto il resto? 

Vedi, Davide 

Non sei tu il problema, il problema sono le orecchie di chi non ascolta, di chi non vuole approfondire, perché viviamo in uno Stato di allerta generale dove mancano solo le sirene antiaeree, per cui la gente vuole una piccola pillola dell’ultima cosa successa. Questa è l’informazione, ed ecco perché non sei di moda, ecco perché lasciano il tuo Canale. 

F.S.

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