Ma il Covid non è altro che una scusa: ecco cosa ci stanno dicendo

IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Ne parlo da un anno, ora lo dice anche il mainstream che ne parla sempre di più. Si va dichiaratamente verso non solo l’antibiotico resistenza, ma più in generale verso la resistenza ai farmaci. Detto che l’unico modo per non finire nella morsa della resistenza ai farmaci (che ovviamente farà molte più vittime della falsa pandemica), è quello di purificare il proprio corpo bevendo acqua purificata (QUI IL LINK AL METODO DI PURIFICAZIONE). 

E poi si parla sempre più di batteri resistenti ai farmaci, in sostanza il mainstream (con la scusa del Covid), ci sta anticipando ciò che già sappiamo e che vi racconto da più di un anno. La prossima pandemia sarà resistente ai farmaci, figlia di un batterio cosiddetto alieno, che non significa extraterrestre ma sconosciuto alla natura umana. Tranne a chi lo ha già creato in laboratorio. 

Ma non solo 

Questa notizia può anche allo stesso tempo (dunque in aggiunta), nascondere una verità parallela: quella che con il tempo le morti dei vaccinati saranno attribuite a questi batteri, probabilmente perché i vaccinati nel corso del tempo potrebbero risultare resistenti ai farmaci molto più rispetto ai non vaccinati.

Davide Zedda

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Editoriale 11 Giugno 2025

Questo non è progresso, è dipendenza. 

Ti hanno convinto che la comodità è libertà, ma ogni volta che ti semplificano la vita, ti levano un pezzo di autonomia. 

Non sai più cucinare? C’è il delivery. Non sai contare? C’è la calcolatrice. Non sai orientarti? C’è Google Maps. 

Non sai scegliere? Ci pensa l’algoritmo. 

Ma a forza di non sai, non sai più un nulla. 

Ogni strumento che ti toglie uno sforzo, ti toglie anche un’abilità. 

E tu lo chiami progresso, lo chiami modernità, lo chiami figo. 

Alexa ti spegne le luci, il robottino ti lava la casa, la IA scrive le mail. 

E tu ti senti smart, ma se domani saltano i server, tu non sai nemmeno fare un bonifico su carta, non sai dove andare, non sai chi chiamare, non sai come fare. 

E lì ti svegli, ti accorgi che la tua libertà è una finta. Ci stanno vendendo la dipendenza come un privilegio. Ma non è un privilegio. È un collare. È un guinzaglio elegante con tanto di app. Ma pur sempre un guinzaglio. 

Ci stanno addestrando all’impotenza. 

Non devi più saper fare. 

Devi solo saper usare. Ma quando tutto è centralizzato, autorizzato, filtrato, tu diventi gestibile, ricattabile, sostituibile. E quindi sì, oggi puoi fare tutto, ma solo finché te lo lasciano fare. 

E quando decideranno che qualcosa non si potrà più fare, tu sarai d’accordo, perché non saprai nemmeno da dove si comincia. 

Questo non è progresso, è decadenza. In abbonamento mensile. 

A proposito, imperdibile il video di domani o al mattino o al pomeriggio: non anticipo nulla.

Davide Zedda

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Editoriale 3 Giugno 2025

Gaza è in trend sui social, un fatto indicativo di questi tempi social: ma occorre una riflessione. Meglio tardi che mai? Peggio, tardi e di moda: su per sé poco utile per le coscienze, per smuovere le coscienze. Un post e via, perché va di moda. Atroce.

Prendo in prestito una frase forse: “Si sono fatti i cazzi loro per due anni lasciando sempre i soliti quattro stronzi a fare battaglie da soli. E ora che i morti in si contano più, ora che i cadaveri sono freddi ora che il sangue è secco”, Gaza va in trend. 

La Palestina aveva bisogno di amici prima, quando il trend non c’era, così come non esistevano i social. La Palestina aveva necessità di sostegno fin dal 1947, anno di fondazione con la forza dello stato di Israele grazie al protettorato anglo americano ad iniziare a sottrarre le terre palestinesi per darle a Israele. 

Fino ad oggi hanno cercato di nasconderli i morti, di minimizzarli, di legittimarli. 

Chi ne parlava si prendeva insulti e indifferenza.

C’era un muro d’omertà da distruggere. 

Sono serviti 60.000 morti dirette e 300.000 indirette affinché qualcuno si accorgesse dei fatti, ma io ricordo bene quando a sedici anni iniziai a manifestare pro Palestina: sarà che indossavamo (eravamo pochissime persone) la Kefie: ci scambiavano per terroristi. 

Davide Zedda

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Editoriale 2 Giugno 2025

Sempre attuale. Il 2 Giugno va ricordato per ciò che è, non può passare il concetto di festa della repubblica. Intanto l’Italia è una repubblica poco democratica con picchi di atrocità che abbiamo vissuto ad esempio durante l’apartheid e più in generale in questi ultimi quattro anni, ma non solo. Fondata sul lavoro? Assolutamente no. La sovranità appartiene al popolo? 

Assolutamente no. L’Italia è una repubblica figlia degli accordi di Jalta, o meglio, delle imposizioni di Jalta. Accordi e imposizioni che fin da subito hanno reso l’Italia una repubblica a sovranità limitata, schiava di Washington (dove da sempre sono arrivati gli ordini più importanti e non), poi schiava della NATO e della Unione Europea. La sovranità nazionale ha visto il proprio momento di gloria con la vicenda ed i fatti di Sigonella. 

Mi piace evidenziare (non si può non farlo), che la tanto odiata prima repubblica (che andava demolita per fare spazio alla strada che poi avrebbe portato ai politici di oggi), vantava nomi (giusto qualcuno), come Moro, Berlinguer, La Malfa, Almirante, Craxi, Andreotti. Comunque la su pensi o la si voglia pensare, nomi di altissimo livello, di caratura mondiale. Con la caduta della prima repubblica, e più in generale dopo il golpe di mani pulite, il concetto di sovranità nazionale e democrazia, sono stati definitivamente spazzati via. C’è un’agenda, chiunque va al potere si piega ad essa. Punto. Provo imbarazzo nel pensare che mentre scrivo è in corso a Roma la parata militare, che personalmente mi riconduce alla mente la canzone di Fabrizio De André dal titolo Sulla cattiva strada vi consiglio vivamente di ascoltare. 

Davide Zedda

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Editoriale 29 Maggio 2025

Cosa? I buffoni della falsa controinformazione insieme ai professionisti del terrore e profeti di sventura fanno sapere che sta per scoppiare una nuova pandemia da Covid 19. Detto che la scorsa non è stata una pandemia ma una farsa criminale, è evidente che questa gente qua può andare avanti (benissimo) a colpi di menzogne sul trenino del “nuova pandemia, restrizioni, obblighi vaccinali, trattato pandemico”, insomma, si continua a seguire e dare forza al nulla cosmico. 

Ma questa nuova pandemia? Deriverebbe (secondo quanto scrivono questi delinquenti) da un nuovo ceppo di COVID-19 proveniente dalla Cina provoca un forte aumento dei ricoveri ospedalieri negli Stati Uniti.

Detto che il Covid non è mai esistito perché mai isolato, non è in arrivo una nuova pandemia. Non ora, tra diversi anni, e sarà seria, molto seria, non una farsa, e passerà per l’acqua così come vi racconto dettagliatamente da almeno due anni. 

Punto. 

Davide Zedda

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Editoriale 27 Maggio 2025

Esterrefatto, incredulo, sotto shock. Venerdì ho lanciato l’iniziativa dei sudari sui balconi, i nostri balconi per fare qualcosa di concreto (dissenso e denuncia, tutto ovviamente non violento) per Gaza e la Palestina dove è in atto un genocidio, anzi un olocausto. 

Sabato ho rilanciato la proposta attraverso il video del mio sudario sul balcone. Sono giunte 47 foto, grazie. 

Una cara amica ha preso a cuore l’iniziativa e così ieri alle 11:00 del mattino è uscito il meraviglioso video (qui il link) che mostra i nostri sudari sui balconi e alle finestre. 

Ma non solo. Perché il video mostra i sudari e le immagini dei bambini di Gaza che stanno morendo di fame e sete per mano criminale di Israele e di chiunque non si agita e sta in silenzio, nella politica così come nella cosiddetta società civile, che civile non è. 

Il video non mostra i morti. Volutamente. 

È un video di denuncia e speranza, come una preghiera: con tanto di musica “Pitzinnos in sa gherra” con traduzione in italiano. 

Fin da quando ho intrapreso l’iniziativa ho fatto notare (sabato, domenica e lunedì) che il video non sarebbe servito a nulla e nulla avrebbe smosso se non fosse stato condiviso. 

Puntualmente (grazie di cuore a chi ha condiviso) appena 51 condivisioni private: ci sono più emoticon che condivisioni. 

È proprio vero che un problema è tale soltanto nel momento in cui tocca il personale. 

Ma ciò che ci si ostina a non comprendere è ciò che ripeto ogni giorno: prima o poi gli altri saremo noi. 

Ringrazio nuovamente di cuore coloro i quali hanno mandato la foto del sudario, così come ringrazio nuovamente di cuore coloro che hanno condiviso. 

Per il resto (come detto) sono esterrefatto, incredulo, sotto shock e senza più parole. 

Ovviamente la mia battaglia per Gaza prosegue ogni giorno.

Non sono qui per cercare consenso ma per fare buona e pulita libera informazione spero non soltanto fino a sabato.

Un grazie a Riccardo Fortin, il solo a condividere sul proprio canale il video. 

Concludo ribadendo che il giorno che cadrà Gaza e la Palestina nessun uomo sulla terra sarà più libero.

Per ciò che concerne i video collettivi è interessante (a proposito del concetto del quando tocca direttamente la persona) andavano forte quelli delle manifestazioni passeggiate su percorsi e piazze autorizzate (perché di questo si trattava) del sabato sera contro il green pass, mentre si sono dimostrati un flop (bere acqua avvelenata, mangiare cibo avvelenato e respirare veleno non interessa?) quelli sulle scie chimiche. 

La libera informazione è sempre esistita, ma la stragrande maggioranza delle persone essa ha cessato di interessare ed essere sostenuta in data 31 marzo 2022. 

Conclusione 

Lo scorso giro si è salvato chi ha resisto, stavolta soltanto chi saprà ed agirà per tempo. 

Davide Zedda

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Editoriale 25 Maggio 2025

“In un sistema finito di risorse, uno sviluppo infinito è impossibile. Questa non è una frase politica, questa è una frase che attiene alla fisica. 

Noi siamo stati tutti trasformati in consumatori compulsivi, noi viviamo dentro Matrix, i nostri figli sono più stupidi dei figli precedenti. 

Un giornalista che si rispetti deve studiare i complotti, se non studi i complotti non è un giornalista, il potere fa i complotti. Io sono stato parlamentare europeo per cinque anni, dal 2004 al 2009, e ho visto come si fanno le leggi. 

Io che ero l’eletto del popolo non dovevo sapere che cosa stavo votando. 

Qualcuno ha costruito questa macchina. Non è lo scontro tra civilizzazioni, tra cristiani, musulmani, non è vero niente. È che questo mondo è un mondo profondamente diviso. 

E non solo, ma è un mondo che sta diventando sempre più diviso tra, non l’1%, ma lo 0,001% e il resto del mondo. 

Sono quelli che io chiamo i padroni universali, sono quelli che hanno il vero potere e lo esercitano. 

Milioni di americani continuano a pensare che Saddam Hussein aveva le armi di distruzione di massa. Sono stupidi o corrotti questi milioni di americani, ma neanche persone. 

Milioni di persone sono state trascinate in questa situazione perché il loro sistema informativo li ha ingannati consapevolmente. 

Voi credete che la sera quando si organizza un telegiornale i direttori dei telegiornali italiani stiano a pensare quali sono le notizie più importanti che dovete vedere questa sera? 

Ma nemmeno persone. Il potere sta nella comunicazione. 

Questa comunicazione è il pilastro su cui il potere regge tutti i suoi misfatti”.

In questo spazio editoriale della domenica ho voluto raccogliere e proporvi per una riflessione delle importanti frasi e dichiarazioni di Giulietto Chiesa. 

Davide Zedda

Sito web www.davidezedda.com 

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Editoriale 24 Maggio 2025

Per domani è in programma una iniziativa in tutta Italia a sostegno di Gaza nella speranza di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a ciò che sta accadendo, ovvero non più un genocidio ma ormai olocausto. 

A Gaza sono arrivati i sudari che accoglieranno i corpi dei morti, in primis i bambini in modo che li si nasconda al mondo. 

Sarà mia premura (chiedo a voi di fare la stessa cosa) esporre fuori la finestra, fuori il balcone, fuori il terrazzo (vedete voi) un lenzuolo bianco, un drappo bianco, fosse anche un asciugamano. 

Io lo farò: in segno di lutto e in segno di coscienza, quelli saranno i nostri sudari, che non avvolgeranno nessun corpo ma la speranza e la voglia di pace: staranno lì a farsi notare, affinché la gente li veda e si chieda che succede, saranno lì in segno di pace, saranno lì per ricordare i morti di bombe e di fame, saranno lì perché la prossima volta toccherà a noi e ai nostri figli, saranno lì perché noi non giriamo la testa dall’altra parte così voglio sperare che sia.

Metterò il video del mio drappo banco a mezzogiorno, mandatemi il vostro video o la vostra foto del vostro sudario sul balcone a @davidezedda sarà mia premura farne un video unico da pubblicare alle 11:00 di domenica o lunedì.

Temo soltanto una cosa: di essere il solo a farlo. 

Ma sono in cuor mio certo che così non sarà.

Davide Zedda

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Editoriale 23 Maggio 2025

Per domani è in programma una iniziativa in tutta Italia a sostegno di Gaza nella speranza di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a ciò che sta accadendo, ovvero non più un genocidio ma ormai olocausto. 

A Gaza sono arrivati i sudari che accoglieranno i corpi dei morti, in primis i bambini in modo che li si nasconda al mondo. 

Sarà mia premura (chiedo a voi di fare la stessa cosa) esporre fuori la finestra, fuori il balcone, fuori il terrazzo (vedete voi) un lenzuolo bianco, un drappo bianco, fosse anche un asciugamano. 

Io lo farò: in segno di lutto e in segno di coscienza, quelli saranno i nostri sudari, che non avvolgeranno nessun corpo ma la speranza e la voglia di pace: staranno lì a farsi notare, affinché la gente li veda e si chieda che succede, saranno lì in segno di pace, saranno lì per ricordare i morti di bombe e di fame, saranno lì perché la prossima volta toccherà a noi e ai nostri figli, saranno lì perché noi non giriamo la testa dall’altra parte così voglio sperare che sia.

Metterò il video del mio drappo banco a mezzogiorno, mandatemi il vostro video o la vostra foto del vostro sudario sul balcone a @davidezedda sarà mia premura farne un video unico da pubblicare alle 12:00 di domenica. 

Temo soltanto una cosa: di essere il solo a farlo. 

Ma sono in cuor mio certo che così non sarà.

Davide Zedda

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Editoriale 22 Maggio 2025

Anche in Italia (aziende di vario tipo) specie nel settore telecomunicazioni (ma non solo) così come in tutto il settore informatico e di programmazione, stanno lavorando sempre più ai cosiddetti chatbot, ovvero dei robotini informatici in grado di dare risposta alle domande degli utenti, quindi andando ad annullare sempre più la presenza umana nelle risposte alle domande, e più in generale andando ad annullare la presenza umana nel rapporto con le utenze e gli utenti: con le persone. 

Che cosa ne deduco? Abbastanza facile questo. 

Si deduce che questi lavoratori stanno (forse anche inconsapevolmente), non tutti ne hanno consapevolezza, stanno creando gli strumenti che andranno poi a sostituire loro stessi. Cioè, ripeto: chi crea questi strumenti poi verrà sostituito da questi strumenti: è una cosa agghiacciante. 

Che cosa ci sarà in futuro? 

Ciò che dicono tutti i più grandi analisti della terra, i più grandi imprenditori e quant’altro: ci sarà un drastico crollo dei posti di lavoro che porterà al reddito universale, e questo mi pare ormai evidente e chiaro, non è evidente e non è chiaro soltanto a chi non lo vuole vedere e non lo vuole capire, e il reddito universale non sarà assolutamente concepito, ideato e pensato come una caramellina del tipo ti do i soldi per non fare niente. A parte il fatto che non fare niente non è umano, quindi non si tratta di un ammortizzatore sociale a vita, quindi bisogna fare soprattutto dei ragionamenti su quali sono i lavori che poi non verranno mangiati, non verranno sostituiti grazie all’intelligenza artificiale, che di intelligente mi pare che abbia ben poco. 

Molto più probabile (se non certa)  io lo racconto da tempo (ma non penso di essere l’unico a raccontare queste cose) qua è chiaro che si andrà ad una vita a punti e cioè io ti do questo reddito per vivere di beni e servizi offerti non più dagli esseri umani ma dalle macchine ma tu dovrai ovviamente cedere dei pezzi significativi (sempre più significativi) delle tue e nostre libertà personali. 

Gradualmente, cn il sorriso: un po’ come in occasione di un provvedimento antidemocratico e liberale come il Green Pass, quando a pezzettini si è arrivati a imporre a tutti una determinato provvedimento. 

La vita a crediti è già una realtà in molte parti del mondo, e sarà così anche in Europa e in tutto il mondo occidentale. 

Diranno che reddito universale e vita a punti sono cosa bella e giusta, così è stato con il Green Pass, così fu per l’Euro.

Davide Zedda

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Editoriale 17 Maggio 2025

Si continua ad indagare sul cosiddetto caso Moro, ed in particolare sulla strage di Via Fani del 16 marzo 1978. Quasi cento colpi sparati, quasi tutti a segno, principale indiziato quale grande protagonista di quella pioggia di piombo “Carlos lo sciacallo”, certa la presenza in Via Fani del Secret Team, un apparato paramilitare americano infallibile collegato indirettamente alla CIA. Non potendomi addentrare in poche righe su qualcosa che necessiterebbe di ore di spiegazione, veniamo schematicamente ai punti più importanti.

Moro in Via Fani?

È sempre più probabile che il Presidente della D.C. non fosse presente in Via Fani ma fosse stato rapito, o consegnato ai rapitori da persone a lui conosciute subito dopo la messa del mattino. Nella pioggia di piombo di Via Fani sarebbe stato impossibile avere la certezza di rapire Moro senza neppure fargli un graffio.

E la scorta?

Alla scorta fu dato ordine di tenere le armi nel bagagliaio, con Leonardi e gli altri che non ebbero il tempo per poter reagire proprio perché presi non di sorpresa ma disarmati. 

Lettere 

Nelle sue lettere Moro non parla mai della sua scorta trucidata, come non avesse visto nulla né saputo nulla: tipico di chi non era sul posto. 

Davide Zedda

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