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Editoriale 24 Maggio 2025

Per domani è in programma una iniziativa in tutta Italia a sostegno di Gaza nella speranza di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a ciò che sta accadendo, ovvero non più un genocidio ma ormai olocausto. 

A Gaza sono arrivati i sudari che accoglieranno i corpi dei morti, in primis i bambini in modo che li si nasconda al mondo. 

Sarà mia premura (chiedo a voi di fare la stessa cosa) esporre fuori la finestra, fuori il balcone, fuori il terrazzo (vedete voi) un lenzuolo bianco, un drappo bianco, fosse anche un asciugamano. 

Io lo farò: in segno di lutto e in segno di coscienza, quelli saranno i nostri sudari, che non avvolgeranno nessun corpo ma la speranza e la voglia di pace: staranno lì a farsi notare, affinché la gente li veda e si chieda che succede, saranno lì in segno di pace, saranno lì per ricordare i morti di bombe e di fame, saranno lì perché la prossima volta toccherà a noi e ai nostri figli, saranno lì perché noi non giriamo la testa dall’altra parte così voglio sperare che sia.

Metterò il video del mio drappo banco a mezzogiorno, mandatemi il vostro video o la vostra foto del vostro sudario sul balcone a @davidezedda sarà mia premura farne un video unico da pubblicare alle 11:00 di domenica o lunedì.

Temo soltanto una cosa: di essere il solo a farlo. 

Ma sono in cuor mio certo che così non sarà.

Davide Zedda

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Editoriale 23 Maggio 2025

Per domani è in programma una iniziativa in tutta Italia a sostegno di Gaza nella speranza di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a ciò che sta accadendo, ovvero non più un genocidio ma ormai olocausto. 

A Gaza sono arrivati i sudari che accoglieranno i corpi dei morti, in primis i bambini in modo che li si nasconda al mondo. 

Sarà mia premura (chiedo a voi di fare la stessa cosa) esporre fuori la finestra, fuori il balcone, fuori il terrazzo (vedete voi) un lenzuolo bianco, un drappo bianco, fosse anche un asciugamano. 

Io lo farò: in segno di lutto e in segno di coscienza, quelli saranno i nostri sudari, che non avvolgeranno nessun corpo ma la speranza e la voglia di pace: staranno lì a farsi notare, affinché la gente li veda e si chieda che succede, saranno lì in segno di pace, saranno lì per ricordare i morti di bombe e di fame, saranno lì perché la prossima volta toccherà a noi e ai nostri figli, saranno lì perché noi non giriamo la testa dall’altra parte così voglio sperare che sia.

Metterò il video del mio drappo banco a mezzogiorno, mandatemi il vostro video o la vostra foto del vostro sudario sul balcone a @davidezedda sarà mia premura farne un video unico da pubblicare alle 12:00 di domenica. 

Temo soltanto una cosa: di essere il solo a farlo. 

Ma sono in cuor mio certo che così non sarà.

Davide Zedda

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Editoriale 22 Maggio 2025

Anche in Italia (aziende di vario tipo) specie nel settore telecomunicazioni (ma non solo) così come in tutto il settore informatico e di programmazione, stanno lavorando sempre più ai cosiddetti chatbot, ovvero dei robotini informatici in grado di dare risposta alle domande degli utenti, quindi andando ad annullare sempre più la presenza umana nelle risposte alle domande, e più in generale andando ad annullare la presenza umana nel rapporto con le utenze e gli utenti: con le persone. 

Che cosa ne deduco? Abbastanza facile questo. 

Si deduce che questi lavoratori stanno (forse anche inconsapevolmente), non tutti ne hanno consapevolezza, stanno creando gli strumenti che andranno poi a sostituire loro stessi. Cioè, ripeto: chi crea questi strumenti poi verrà sostituito da questi strumenti: è una cosa agghiacciante. 

Che cosa ci sarà in futuro? 

Ciò che dicono tutti i più grandi analisti della terra, i più grandi imprenditori e quant’altro: ci sarà un drastico crollo dei posti di lavoro che porterà al reddito universale, e questo mi pare ormai evidente e chiaro, non è evidente e non è chiaro soltanto a chi non lo vuole vedere e non lo vuole capire, e il reddito universale non sarà assolutamente concepito, ideato e pensato come una caramellina del tipo ti do i soldi per non fare niente. A parte il fatto che non fare niente non è umano, quindi non si tratta di un ammortizzatore sociale a vita, quindi bisogna fare soprattutto dei ragionamenti su quali sono i lavori che poi non verranno mangiati, non verranno sostituiti grazie all’intelligenza artificiale, che di intelligente mi pare che abbia ben poco. 

Molto più probabile (se non certa)  io lo racconto da tempo (ma non penso di essere l’unico a raccontare queste cose) qua è chiaro che si andrà ad una vita a punti e cioè io ti do questo reddito per vivere di beni e servizi offerti non più dagli esseri umani ma dalle macchine ma tu dovrai ovviamente cedere dei pezzi significativi (sempre più significativi) delle tue e nostre libertà personali. 

Gradualmente, cn il sorriso: un po’ come in occasione di un provvedimento antidemocratico e liberale come il Green Pass, quando a pezzettini si è arrivati a imporre a tutti una determinato provvedimento. 

La vita a crediti è già una realtà in molte parti del mondo, e sarà così anche in Europa e in tutto il mondo occidentale. 

Diranno che reddito universale e vita a punti sono cosa bella e giusta, così è stato con il Green Pass, così fu per l’Euro.

Davide Zedda

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Editoriale 17 Maggio 2025

Si continua ad indagare sul cosiddetto caso Moro, ed in particolare sulla strage di Via Fani del 16 marzo 1978. Quasi cento colpi sparati, quasi tutti a segno, principale indiziato quale grande protagonista di quella pioggia di piombo “Carlos lo sciacallo”, certa la presenza in Via Fani del Secret Team, un apparato paramilitare americano infallibile collegato indirettamente alla CIA. Non potendomi addentrare in poche righe su qualcosa che necessiterebbe di ore di spiegazione, veniamo schematicamente ai punti più importanti.

Moro in Via Fani?

È sempre più probabile che il Presidente della D.C. non fosse presente in Via Fani ma fosse stato rapito, o consegnato ai rapitori da persone a lui conosciute subito dopo la messa del mattino. Nella pioggia di piombo di Via Fani sarebbe stato impossibile avere la certezza di rapire Moro senza neppure fargli un graffio.

E la scorta?

Alla scorta fu dato ordine di tenere le armi nel bagagliaio, con Leonardi e gli altri che non ebbero il tempo per poter reagire proprio perché presi non di sorpresa ma disarmati. 

Lettere 

Nelle sue lettere Moro non parla mai della sua scorta trucidata, come non avesse visto nulla né saputo nulla: tipico di chi non era sul posto. 

Davide Zedda

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Editoriale 15 Maggio 2025

Dunque la notizia è stata confermata, non ci sono più dubbi e per quanto se ne fosse parlato anche qui sul canale, ora non vi sono dubbi di nessun tipo. Ripeto, nessun dubbio.

Perché Klaus Schwab ha davvero vietato (non è una leggenda) ai piloti vaccinati di trasportare i membri del World Economic Forum da e per Davos a causa dei rischi per la sicurezza che ciò comporta. 

Ciò già dal primo WEF in epoca vaccino covid, fin da subito. Sei vaccinato contro il covid? Non puoi pilotare.

Secondo alcune fonti interne allo stesso WEF, i membri del WEF venivano e vengono trasportati esclusivamente da piloti non vaccinati. Di più, sempre: non soltanto per muoversi da e per Davos.

Josh Yoder (capo del gruppo americano di piloti anti-vaccinazione Freedom Flyers) ha affermato di ricevere richieste da parte delle élite di Davos interessate ad assumere piloti non vaccinati per i loro viaggi di lavoro. Tutti i loro viaggi di lavoro e non.

“Ora riceve telefonate da ricchi uomini d’affari e aziende che gli chiedono di far volare i loro dirigenti su jet privati ​​con equipaggio non vaccinato”, ha svelato. 

Davide Zedda

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Editoriale 14 Maggio 2025

Personalmente non mi senti di escludere proprio nulla, ed allora non posso per,estremi di stare zitto in merito ad una questione che sta passando inosservata. Perché presto (quanto tempo?) se non verrà giù l’Unione Europea, vi sarà il forte rischio (occhio, condizionale, sia chiaro) di arrivare ad un punto in cui esprimere una opinione non in linea con Bruxelles potrà essere classificato come crimine particolarmente grave grazie al DSA.

Quindi (per intenderci) quello che pubblicherai sui social network sarà (potrà, condizionale, dobbiamo combattere affinché non accada) criminalizzato dalla UE.

Ciò che la Sig.ra Von Der Leyen vuole ottenere è chiaro. Vuole abolire definitivamente la libertà di espressione e punire chi la pensa diversamente. Come con i nazisti, come nella DDR. Tuttavia si parla di possibili dimissioni della Von der Leyen. Le dimissioni (se giungeranno) saranno fondamentali per evitare questo piano, anche se poi è la linea della UE che spinge per arrivare a questo tipo di censura. 

La storia si ripete? Dipende come sempre da noi: o schiavi o liberi dipende sempre tutto da noi.

Conoscere, sapere, sono le uniche armi (nonché le più efficaci) affinché questi balordi e criminali progetti e piani vadano gambe all’aria. 

Davide Zedda

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Editoriale 13 Maggio 2025

Lo abbiamo visto qui sul canale con tanto di commento.

Repubblica (non un giornale complottista) ci ha spiegato fino in fondo che cos’è la geo-ingegneria. 

Così noi complottisti la facciamo finita? 

No, abbiamo ragione, avevamo ragione. Perché complottista è colui che crea il complotto, ed oggi (e da sempre) complottista è colui che raggiunge la verità prima degli altri.

La geo-ingegneria è un processo benefico che serve per raffreddare il pianeta, scrive Repubblica.

Capito perché? Del suo riscaldamento, vi ricordate? La farsa climatica con tanto di giustificazione dell’utilizzo della geoingegneria quale rimedio, assurdo! 

Stanno dunque cercando di normalizzare la geoingegneria come fosse osa buona, giusta e necessaria. Ovviamente così facendo la stragrande maggioranza delle persone ci casca e dà comunque ragione e seguito alla narrazione ufficiale del pensiero unico dominante. 

Allora attraverso questo processo artificiale (dice Repubblica) si raffredda il pianeta anche se poi aggiunge che le evidenze scientifiche non ci sono e non si sa ancora bene che rischi ci siano cosa pazzi!

In precedenza 

🚨 ORA I MEDIA LO AMMETTONO: LA GEOINGEGNERIA ESISTE E ORA VOGLIONO FARCI CREDERE CHE SIA PER IL NOSTRO BENE

C’è una nuova parola d’ordine che si sta insinuando nei notiziari, nei titoli patinati e nei salotti televisivi: geoingegneria solare. Un termine apparentemente tecnico, quasi innocente. Ma dietro questa facciata scientifica si cela un progetto inquietante: manipolare deliberatamente il clima terrestre. Altro che salvezza. È l’arma finale del potere globale per riscrivere le leggi della natura e piegare l’umanità al proprio volere.

UN’IDEA FOLLE VENDUTA COME SOLUZIONE

Spruzzare particelle chimiche nell’atmosfera per bloccare la luce del sole: ecco il cuore della geoingegneria solare. Una follia travestita da tecnologia. Un esperimento planetario che nessuno ha votato, nessuno ha autorizzato, ma che alcuni gruppi di potere stanno già tentando di normalizzare con l’aiuto di media compiacenti e “scienziati” sponsorizzati.

NESSUNA PROVA, SOLO RISCHI

Non esistono prove concrete che questa manipolazione climatica possa portare benefici. Non sappiamo cosa accadrà agli oceani, alle coltivazioni, ai cicli naturali del pianeta. Ma questo non sembra interessare chi muove i fili di questa agenda. Anzi: il caos climatico potrebbe essere l’effetto voluto, non collaterale. Perché dove c’è disastro, c’è controllo. Dove c’è crisi, c’è profitto.

I COLPEVOLI NON SONO PIÙ NASCOSTI

Non stiamo parlando di fantascienza. Stiamo parlando di gruppi ben identificabili: think tank finanziati da miliardari, agenzie governative che operano nell’ombra, aziende pronte a brevettare il cielo stesso. E mentre personaggi come Robert Kennedy Jr. denunciano apertamente il crimine e chiedono giustizia, l’apparato mediatico risponde compatto, tentando di trasformare il veleno in medicina agli occhi dell’opinione pubblica.

UNA STRATEGIA DI DOMINIO

La geoingegneria solare non è altro che una strategia di dominio globale. Una volta che controlli il clima, controlli il cibo, l’acqua, le migrazioni, i conflitti. Controlli l’intera esistenza umana. Il sole diventa un pulsante da regolare a piacimento. La pioggia, una risorsa da vendere. Le nuvole, un brevetto. È la privatizzazione definitiva della natura, l’ultimo atto di un’epoca dominata dalla tecnocrazia.

IL MOMENTO DI DIRE NO

Non possiamo permettere che questa narrativa venga imposta senza opposizione. La geoingegneria solare non è progresso, è un crimine premeditato contro la Terra e i suoi abitanti. È tempo di alzare la voce, di pretendere trasparenza, di chiamare per nome i responsabili. Prima che sia troppo tardi.

Davide Zedda

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Editoriale 12 Maggio 2025

Novità sul fronte Commissione di inchiesta Covid, ovviamente (non poteva essere diversamente) pessime notizie. Infatti la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla cosiddetta gestione dell’emergenza Covid ha deliberato una decisione netta, ovvia, aggiungo: scontata.

Ha infatti deciso di secretare tutte le audizioni dei dirigenti del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di sanità: tutte, sia chiaro, tutte: nessuna esclusa. La motivazione? Ridicola: ovvero ci dicono che è per tutelare l’istruttoria. Insomma, nulla dobbiamo sapere: l’esatto contrario di ciò che si dovrebbe fare: rendere tutto pubblico. 

Anche perché va da da sé che se la verità viene raccolta e poi nascosta dove si arriva? Da nessuna parte. 

È legale? La legge lo consente  ma senza imposizione: dunque è una scelta politica  per nascondere la verità. 

I nomi li conosciamo, tutti: Ruocco, Ippolito, Rezza, Dionisio, Guarino. 

Erano loro a decidere durante l’emergenza. Loro a firmare, a ordinare, a chiudere, a fare e disfare. 

E ora, quando finalmente potrebbero spiegare lo fanno a porte chiuse? Perché? Di cosa hanno paura? Che cosa c’è da nascondere? Tutto! Ovviamente! 

Per legge la commissione all’obbligo legale e morale di segnalare ogni reato alle autorità, perché il segreto non può mai diventare impunità. 

Verità, non oblio! 

Davide Zedda

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Editoriale 11 Maggio 2025

Dalla Francia al Belgio, dall’Austria all’Italia, dall’Olanda alla Germania, tutti a lezioni di sottomissione. 

La cosiddetta sinistra europea e comunità musulmane stanno usando la scuola con la scusa dell’integrazione per inculcare ai nostri figli i dogmi dell’Islam. 

Nel nostro paese abbiamo subito gli istituti chiusi per il Ramadan, le merende vietate all’intervallo per notare il digiuno dei musulmani, i corsi del velo esamico e ora pure le preghiere inginocchiati davanti all’imam. 

Oramai è una deriva senza fine, le nostre radici calpestate senza ritegno per accogliere a braccia aperte chi ci chiama infedeli. 

In Olanda già da anni abbiamo scuole che visitano i centri islamici. 

Pensate che in Germania una famiglia che aveva osato lamentarsi per la gita in moschea della classe di sua figlia, il 90% degli iscritti di fede islamica. 

Uno schema destinato a ripetersi anche in Italia come stiamo vedendo nell’ultimo caso di Treviso. 

In Inghilterra i bambini vengono portati in moschea addirittura per combattere l’islamofobia. 

Ma io mi chiedo: ma in queste gite ci sarà un imam che racconta che in alcuni casi le donne non possono togliersi il velo appena le botte quando va bene e la morte quando va male, o che le donne sono costrette a pregare recinti separati durante il Ramadan. 

“Sinistri” e musulmani parlano di integrazione ma praticano la sottomissione e noi a questo gioco non ci stiamo. 

Non svendiamo la nostra cultura e le nostre tradizioni per compiacere chi vuole dominarci.

Davide Zedda

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Editoriale 9 Maggio

La mattina del 9 maggio 1978 veniva ritrovato il corpo di Aldo Moro. Non sono qui ad analizzare il caso Moro (di cui ho parlato mille volte), e ad ogni modo nella notte proporrò una video inchiesta intervista con dentro tutta la verità su quei 55 giorni che portarono alla fine della prima repubblica ed alla fine di ogni possibilità di un mondo migliore, tanto che si può tranquillamente definire Aldo Moro come il primo martire del nuovo ordine mondiale. Non lo avessero ucciso, vivremo un mondo profondamente differente e migliore, giusto e libero. I padroni universali del mondo conoscevano le intenzioni di Aldo Moro, che infatti fu ucciso.

Il pensiero di Aldo Moro

“La persona prima di tutto”, è stato il cardine del suo pensiero politico e umano. La persona, non il cittadino, non il suddito come nelle monarchie. “Camminiamo insieme, perché il futuro appartiene in larga misura ancora a noi”. Questa sembra scritta oggi ed è al contempo un monito ed un incoraggiamento. Perché è così, in un mondo basato sul dividi e impera, Moro ci ricorda che stando uniti possiamo scrivere noi il nostro futuro e il futuro della nazione e del mondo. Ma occorre volerlo, occorre camminare insieme senza divisioni. 

Salvi grazie a Moro 

“La legge non può in alcun modo violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”, si tratta dell’ultimo comma dell’articolo 32 della Costituzione. Un articolo che in partenza era assente, che Moro volle e lo ottenne. Perché Moro vedeva avanti di settant’anni. Se non vi è stato l’obbligo vaccinale generalizzato per tutti, lo dobbiamo ad Aldo Moro. 

Aldo Moro, vive! 

Davide Zedda

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