Assad è vivo ed è a Mosca con la famiglia protetto dallo Stato Russo, ma la Siria è caduta, dopo la Romania, golpe anche in medioriente, tutto in pochi giorni. Facciamo ordine, perché nulla è stato coperto o nascosto. Partiamo dagli USA, con Joe Biden che ha appena annunciato il coinvolgimento diretto del governo degli Stati Uniti in Siria, sostenendo la ribellione, che include gruppi come ISIS e Al Qaeda.
Rivela i piani per sostenere la creazione di un nuovo regime in Siria, il tutto convogliando più denaro dei contribuenti per aiutarlo a costruirsi.
“Contribuiremo a garantire la stabilità nella Siria orientale, proteggendo il nostro personale da qualsiasi minaccia”.
“Collaboreremo con tutti i gruppi siriani per stabilire una transizione dal regime di Assad verso una Siria indipendente e sovrana”.
“Gli Stati Uniti faranno tutto il possibile, anche attraverso gli aiuti umanitari”.
E poi?
Il leader dei cosiddetti ribelli per la libertà altro non è che il leader dell’Isis con aggancio diretto ad Al Qaeda. Si chiama Mohammed al Jawlani. Da non scordare che così Al Qaeda così come anche l’Isis sono creature USA e di Israele. Su Mohammed al Jawlani una falsa taglia Usa da dieci milioni di dollari. In sostanza Usa, Ue, Nato, Israele e Turchia hanno rimpiazzato Assad con i taglia gole, e il mainstream esulta raccontando che sono ribelli per il bene della Siria. Che non scordiamolo, da ieri vive con le donne che hanno immediatamente (non certo per la loro volontà) indossato nuovamente il velo. Mohammed al Jawlani è una pedina della CIA. Ricordo che Assad è stato l’unico leader mediorientale a proteggere i cristiani proprio dall’Isis. Ora verranno uccisi. La Turchia da nord, Israele da sud. La spartizione della Siria in cambio della spartizione dell’Ucraina? Prepariamoci al regno dei taglia gole, prepariamoci ad una ondata di terroristi in Europa che compiranno attentati.
Mosca
Lavrov: È inammissibile consentire ai gruppi terroristici di prendere il controllo del territorio siriano violando gli accordi esistenti a partire dalla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ha ribadito con forza la sovranità, l’integrità territoriale e l’unità di Syria.
Davide Zedda
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