Nel momento in cui saltano fuori notizie terroristiche, che ormai corrispondo pressoché sempre a delle colossali fake (vedi quelle sul ritorno di obblighi vaccinali, mascherine e restrizioni), ebbene, sia che esse provengano dal mainstream, sia che esse provengano (quasi sempre), dai soliti profeti di sventura e professionisti del terrore, queste devono essere immediatamente bloccate. Il problema sta proprio in questo punto. 

Non bisogna farle diventare virali, perché in questo modo si va a terrorizzare milioni di persone, che poi vivono nel panico, dunque in una condizione che li rende incapaci di comprendere che non c’è motivo di stare in ansia. 

Se le fake terroristiche girano forte, esse sono sostanzialmente inarrestabili, e a poco serve (ad esempio), la mia opera di spiegazione (sia a mezzo editoriale che a mezzo video), in merito al fatto che esse sono fake. Badate, non ci è nessun paradiso nel dire che le notizie terroristiche diventano virali, mentre quelle positive no. Anzi, esse spesso vengono viste con sospetto.

In merito al Covid, è accaduto quanto accaduto lo scorso anno. Proprio tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno picchiano forte con il terrorismo, chi per ottenere qualche vaccinato in più, chi per tenere tutti sulla corda. Si chiama strategia della tensione, fortemente voluta del sistema che per di più non deve sforzarsi molto affinché le persone precipitino nuovamente nell’incubo della paura, perché nel momento in cui le fake terroristiche diventano virali, per il sistema il gioco è fatto e senza nessuna fatica. Chiara la dinamica? Chiaro come funziona? Fermiamo la catena del terrore. 

Davide Zedda

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