IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Il commento non è facile, pertanto partiamo dai fatti. In Gazzetta Ufficiale c’è un nuovo decreto del presidente della Repubblica (data 13 Giugno 2023 numero 81), entrato in vigore recentemente, esattamente il 14 luglio 2023. Un decreto che a mio parere (ognuno la pensi come vuole, ci mancherebbe), che sa di censura. È un decreto che riguarda tutti i dipendenti pubblici, e che stabilisce che i dipendenti dello stato nell’utilizzo dei propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose e persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza. A fin qua siamo sostanzialmente al non potete criticare il vostro padrone, cioè lo Stato.

E ancora 

In ogni caso il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza e della pubblica amministrazione in generale. 

Conclusione 

Io provvedimento non mi sembra rispettoso della Costituzione ed evidenzia tutta la paura che lo Stato ha delle possibili critiche che potrebbero piovere a mezzo social. Ed allora ha sostanzialmente censurato i propri dipendenti. Mi pare chiaro ed evidente. Un zitti e buoni voluto, scritto e firmato da Sergio Mattarella. Lo sappiamo, anche nel pubblico settore, i lavoratori sono fortemente scontenti e dunque censurati. Che bella democrazia, che bel Paese.

Davide Zedda

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