IL COMMENTO AL TWEET | Sta andando esattamente come vi raccontavo negli scorsi giorni. Dopo aver comunicato agli abitanti colpiti dall’alluvione dell’Emilia Romagna, residenti in luoghi e comuni dove l’acqua non ancora defluita, che era arrivata l’ora dello sgombero, dunque di abbandonare la propria casa, ecco che per convincere chi proprio (giustamente non ci sta ad andare via di casa), scelgono la strada della mossa infame: non lasci casa? Non ti porto più da mangiare. Stanno usando violenza alla popolazione ed in primis stanno facendo qualsiasi cosa affinché l’emergenza non venga meno, affinché si possa parlare di disastro dovuto al cambiamento climatico. Dunque, nessuno deve fare nulla per risolvere il problema. 

Il caso Conselice

Un imprenditore (con i suoi soldi), porta le pompe e tutto ciò che serve per liberare il paese dall’acqua riversandola nel Reno. Ma interviene la Protezione Civile che glielo impedisce. Anziché ripulire il paese, lo si fa evacuare sostanzialmente con la forza. Se resti a casa non mangi. Altro che emergenza climatica, siamo all’ennesima farsa che ricade sui cittadini e che ne limita le libertà personali.

Davide Zedda

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