Un tempo si consacravano le persone e le nazioni al cuore immacolato di Maria, ora li si consacra alla Unione Europea. La dichiarazione del presidente Mattarella in occasione della festa della repubblica è arrivata inaspettata, ad ogni modo forte, un autentico pugno nello stomaco. Indipendentemente dall’esito delle elezioni, indipendentemente da quella che sarà l’astensione che in Italia potrebbe perfino arrivare al 60%, ebbene, la sovranità nazionale varrà sempre meno per dare spazio alle decisioni che prenderà Bruxelles. 

Forse non a caso (anzi non è un caso), come fosse un rito iniziatico, Mattarella ha pronunciato l’avviso proprio nel giorno della festa della repubblica. Non più a sovranità limitata, ma ormai nelle mani dell’Unione europea. In un Paese normale e sovrano sarebbe scoppiata la rivoluzione. Sì arriverà dunque al seguente scenario. 

Da una parte, per tutto ciò che è politico, la sovranità nazionale verrà messa da parte e sarà mera esecutrice attraverso governo e parlamento delle volontà politiche europee, dall’altra parte, per ciò che riguarda le politiche militari e le scelte militari, ovviamente servi di Washington e della NATO. 

Obbedienza totale, cieca, imposta e voluta allo stesso tempo. Chi oggi parla di sovranismo non sa di cosa sta parlando, sta solo facendo campagna elettorale. A proposito, io ho natato qualcosa di interessante ed inquietante sia nell forme istituzionali che invitano al voto che in ottica di governo mondiale. Saranno gli argomenti dei prossimi due editoriali. 

Davide Zedda

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