Oggi chiudo il discorso legato all’iniziativa denominata Disconnessiday, di cui abbiamo ampiamente parlato nella diretta di ieri alle 21:00. Oggi (non so quante persone), in segni di protesta per l’innalzamento delle frequenze 5G (dunque non curanti di tutti i documenti da me offerti in questi anni che dimostrano che dal 2G le onde elettromagneti hanno gravissime ripercussioni sulla salute), hanno deciso di spegnere le proprie connessioni mobili e fisse. Un’operazione dimostrativa (che ha tutto il mio rispetto), ma senza alcun senso e che va ad arricchire le compagnie telefoniche. Non ha senso perché le onde 5G partono dai ripetitori, puoi spegnere ciò che vuoi (puoi anche non avere nessun dispositivo digitale), che vieni colpito comunque dalle onde elettromagnetiche. Ma non solo. I servizi di connessione sono già stati pagati, quindi chi aderisce perde soldi. Se saranno in tanti a spegnere i telefoni, le connessioni andranno più veloci e le compagnie che affittano la rete guadagnano di più.
Quindi?
Combattere sul territorio con i sindaci per non avere le antenne 5G perfino a ridosso delle scuole ed allo stesso tempo trovare metodi di schermatura validi in difesa della nostra salute al chiuso e all’aperto, questo è il vero impegno a cui siamo chiamati. Gli unici impegni possibili e necessari. La libera informazione non può essere soltanto un mondo che lancia allarmi, serve anticipare i tempi, e quando la frittata è fatta occorre trovare soluzioni. Io lavoro così, anticipo i problemi, trovo soluzioni. (Clicca qui per conoscere il metodo di schermatura dalle onde elettromagnetiche).
Davide Zedda
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