Quanti siamo? Eravamo dieci milioni di resistenti e combattenti, ma oggi quanti siamo? Mi scrivete privatamente preoccupati per il fatto che l’attenzione verso i temi caldi è calata, anche voi come me vi siete resi conto che siamo ormai pochi, disuniti e non organizzati. Amiche ed amici, i temi caldi sono tantissimi, intendo quelli di cui dovrebbe occuparsi la libera informazione con il fine ultimo di organizzare una resistenza (un fortino inespugnabile), così l’ho sempre chiamato fin da tempi non sospetti, in modo tale che non possa mai più accadere che ci venga tolta anche solo una delle nostre libertà personali. Amiche ed amici, come sempre sarò onesto e sincero. 

La verità è che da dieci milioni di combattenti e resistenti siamo scesi al massimo ad un milione. Lo avevo previsto ed annunciato in tempi non sospetti, quando annunciavo che saremo diventati una sorta di nuova carboneria, quando parlavo di endemia della libera informazione. Perché la libera informazione esiste da quando esiste l’essere umano.

Ma perché siamo così pochi e dunque fortemente in pericolo. La risposta è agghiacciante e semplicissima allo stesso tempo. La stragrande maggioranza dei cosiddetti resistenti e combattenti attendevano soltanto la fine del green pass e degli obblighi vaccinali, ma per loro natura tutto il resto non era di loro interesse. Vivono persi nella effimera libertà del 2019, non fanno parte del nostro mondo per loro indole. Sono anche loro caduti nella trappola del dividi e impera, siamo tutti in pericolo (tanto che ci annunciano in faccia cosa accadrà), perché siamo pochi e perché non c’è unità. E siamo davvero in pochi a voler cambiare questo mondo,perché cambiarlo è faticoso ma possibile, non fare nulla non costa nulla, ecco perché siamo in pochi. 

Davide Zedda

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