A Roma è andato in scena l’incontro tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e il fondatore di Microsoft Bill Gates, che poi ha incontrato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al centro dell’incontro il tema dell’intelligenza artificiale. Da quanto è filtrato da Palazzo Chigi non si è parlato soltanto di IA in riferimento al lavoro, ma più in generale di IA per il controllo totale delle persone. 

Roba che il Wallet digitale (a confronto), non è nulla. Gates ha fatto sapere alla Meloni che l’IA può certamente essere dannosa e pericolosa, ma ovviamente, ha detto, ciò dipende da chi la governa, in questo modo, di fatto, Gates si sta candidando per guidare la transizione verso un mondo guidato dall’intelligenza artificiale. E non deve lasciare indifferenti il fattore che sia venuto a parlarne alle massime cariche dello Stato italiano, perché ciò significa soltanto una cosa. 

Saremo come altre volte (vedi geoingegneria e tanto altro), il Paese scelto per la sperimentazione delle più avanzate tecnologie da Intelligenza artificiale, dal lavoro al controllo della persona. Si sta disegnando e costruendo un futuro sempre meno umano e sempre più robotico e digitale. Se da un lato si punta chiaramente al controllo della persona umana, dall’altra c’è il drammatico tema della perdita di milioni e milioni di posti di lavoro causa intelligenza artificiale. Si sta facendo strada il reddito universale, soldi in cambio di obbedienza, restrizioni, obblighi e gravi limitazioni delle libertà personali. Ti alzi quando lo dice la App, idem per dormire, mangiare (quando e cosa dice la App), uscire, quando e per quanto ti viene concesso (se ti verrà concesso dalla App), insomma, una vita a crediti sociali. Se vuoi capire cosa accadrà domani in Italia, guarda oggi alla Cina. Il reddito universale è il male assoluto! 

Davide Zedda

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