Come ben sappiamo, l’ex ministro della salute Roberto Speranza è indagato dalla procura di Roma per omicidio, falso ideologico, corruzione per l’esercizio della funzione e lesioni personali. Le indagini sono concluse ed è stato emesso un avviso di garanzia nei confronti di Speranza, che significa, che è stato informato sui fatti dalla Procura. Quindi, indagini concluse, ma al momento nessun P.M. ha chiesto il rinvio a giudizio di Speranza, e non è neppure detto che ciò avvenga, perché lo stesso Giudice per le indagini preliminari può disporre l’archiviazione del caso. Non solo, il legale di Speranza, ha fatto istanza al Tribunale dei Ministri, affinché il suo assistito ottenga l’archiviazione. Dunque, al momento nulla è deciso. Come detto, non si sa neppure se si andrà a processo. 

Se si va a processo? 

Se nessuno intralcia l’iter, Speranza andrebbe a processo per omicidio, falso ideologico, corruzione e lesioni. Il processo avrebbe tempi lunghissimi (dai cinque ai dieci anni). Se ritenuto colpevole, Speranza potrebbe scegliere la via del rito abbreviato. In questo modo si dichiarerebbe colpevole ottenendo in cambio un notevole sconto di pena ed eviterebbe il carcere. Se invece si dichiara innocente si va avanti con il rito non abbreviato, il processo dura quanto deve durare, ed alla fine si arriverebbe a sentenza. Potrebbe a quel punto essere condannato o dichiarato innocente. Se colpevole, qualora vi fosse una condanna al carcere, interverrebbe lo scudo dell’immunità parlamentare. Ovvero, a decidere se Speranza debba andare in carcere lo deciderebbe la Giunta a procedere,  me detto il Parlamento. 

Come va a finire?

Le possibilità che Speranza vada in carcere sono pari allo zero, pochissime di vederlo a processo. Anche perché la stessa Procura di Roma ha già chiesto l’archiviazione.

Davide Zedda 

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