Panico generalizzato dopo la notizia della possible chiusura al traffico del centro di Milano, notizia intesa come l’arrivo delle città dei quindici minuti. Tutto falso, peraltro da trent’anni i centri città sono già vietati alle auto. Ad ogni modo, ci riprovo.

Come già spiegato in diverse inchieste, anche a mezzo video, in Italia non possono esistere, e mai esisteranno, le città dei quindici minuti. I motivi sono sempre gli stessi. La conformazione fisica in sé delle città italiane impedisce che esse (salvo raderle al suolo), di poterle rendere fruibili in tutto e per tutto in quindici minuti e pochi metri. In Italia, avere tutto a portata di pochi metri e quindi minuti è di fatto impossibile. Quel tutto significa che nel giro di ottocento metri, quindi ogni ottocento metri, oppure ogni quindici minuti da dove ci si trova, dovrebbe esserci le case, i luoghi di lavoro, di svago, le scuole, un ospedale, i negozi e tanto altro. Non è neppure utopistico, è proprio una grande idiozia. 

Ma non solo! 

E non stanno in piedi neppure le cosiddette Smart city. Città dove tutto è più accessibile e raggiungibile, dove regnano valori green, dove Il 5G sarà un pilastro fondante di questi centri, ma pur sempre in Italia, dove anche soltanto per rifare una piccola strada o coprire le buche è impresa pressoché impossibile. 

Conclusione 

Alla fine in Italia non vedremo mai una città dei quindici minuti, e quasi certamente neppure le Smart city. Un esempio su tutti. Cagliari, gia dal 2020, secondo i dettami del Piano Colao, dove essere una delle prime cinque città italiane modello Smart city. Attualmente (e sono passati più di tre anni), Cagliari non è una smart city, e mai lo diventerà. Il vero pericolo? Non so più come urlarlo. Ho fatto molti video, editoriali e articoli: la prossima vera emergenza passerà per l’acqua. Punto. 

Davide Zedda

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