Questo editoriale è figlio di una attenta osservazione da parte di un amico del canale, che privatamente mi ha fatto riflettere non poco. Per cui mi scuserete se rimando ulteriormente il discorso relativo alla alle possibili interferenze dei mezzi elettrici sugli umani vaccinati al Covid 19. 

Sappiamo per certo che una delle prossime emergenze potrebbe riguardare l’acqua, ne parlo nei miei video del mattino, ma fino ad oggi ne ho parlato in termini di pericolo di inquinamento delle falde acquifere (e più in generale delle acque), che sono prossime ai biolaboratori, sempre più autorizzati in città (vedi in Italia Trieste e Pesaro), dunque in prossimità di fonti d’acqua. 

Ed attraverso l’acqua è possibile trasportare tutto ciò che si vuole, e se aggiungiamo che questi laboratori di massima sicurezza, in realtà non sono per nulla sicuri con incidenti all’ordine del giorno, bhe, va da sé che non c’è da stare sereni. Attraverso l’acqua si possono diffondere nuove malattie, non è soltanto un discorso di potabilità. 

E più in generale sappiamo che e vediamo che le schifezze che cadono al suolo attraverso le scie chimiche, sono principalmente dei metalli pesanti, che alla fine non solo respiriamo, ma anche mangiamo. Perché finiscono sopra qualsiasi alimento (pensiamo ad esempio alla frutta, alla verdure), ed ovviamente anche in acqua: nei pozzi come nei fiumi e nei mari. Insomma, le acque sono già colpite, ma non sappiamo in che misura, al momento. 

Poi c’è il discorso che porto avanti ormai da più di un anno. L’acqua sarà un business senza precedenti, così come il gas viene quotato in borsa, dunque venduto a prezzo speculativo, così si arriverà a fare con l’acqua. Al WEF sono stati chiari, la gente non cade nella paura della farsa pandemica, dicono, puntiamo all’acqua. Per salvarsi occorre sapere. Vi aspetto alle 21, ho un regalo per voi. 

Davide Zedda

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