A completare l’editoriale di qualche giorno fa, torno (sotto forma di aggiornamento), a parlare del fantomatico trattato pandemico, ribadendo che sono tempi duri per i profeti di sventura e per i professionisti del terrore che cadono sotto i colpi della verità. Ma entriamo nello specifico, senza dimenticare di evidenziare nuovamente che del trattato pandemico non esiste neppure una bozza. Alla faccia di chi in malafede spargeva terrore a mezzo fake terroristiche che raccontavano di riunioni notturne segrete che avrebbero portato l’OMS a cambiare regolamenti ed ovviamente attivare il trattato pandemico. 

La faccio breve, un mare di idiozie terroristiche gettate nella mischia da parte dei soliti noti, che hanno fatto leva (e si sono fatti forti), giocando sulla paura e la debolezza psicologica della gente, anche perché ovviamente e giustamente in pochi sanno come ad esempio funziona la ratifica di un trattato internazionale.

Ad ogni modo sul fronte trattato pandemico, di cui ripeto, non esiste neppure una prima bozza, ci sono comunque novità. Anche la Russia ed altri undici Paesi hanno detto no in partenza. 

Oltre il no di Mosca, ecco il no di Bielorussia, Bolivia, Cuba, Corea del Nord, Eritrea, Iran, Nicaragua, Siria, Venezuela, Zimbabwe.

Praticamente allo stato attuale sono disponibili a parlare e giungere ad una prima bozza del trattato pandemico, tutta una serie di piccoli Paesi africani che cederebbero volentieri la loro sovranità sanitaria non avendone di loro una. Per il resto nessuno è disposto a cedere la propria sovranità sanitaria, il business della sanità è talmente immenso (in Italia vale la metà del bilancio dello Stato), che nessuno dei Paesi avanzati cederebbe la propria sovranità sanitaria, nessuno, per nessun motivo. 

Conclusione, il trattato pandemico è morto ancor prima di nascere.

Davide Zedda

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