IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Su Ustica esiste una sola verità, quella che vi raconto dal 2008, e che trova conferma anche nelle parole di Leonardo Lecce, ovvero l’esperto aeronautico che lavorò al caso in qualità di perito per conto del giudice istruttore Vittorio Bucarelli tra il 1984 e il 1990.

Ripropongo in estrema sintesi  

L’Italia aveva moglie e amante. Ciò che vi racconto è il frutto di una mia intervista del 2008 fatta a Firenze alla Presidente dell’Associazione famiglie vittime della strage di Ustica, ovvero Daria Bonfietti. La moglie era Washington, l’amante la Libia: per interessi energetici e per la partecipazione di Gheddafi alle quote azionarie FIAT per un totale di poco inferiore al 15%, ovvero un’enormità. Per tali motivi, i Mig libici attraversavano i nostri cieli indisturbati con il trucco che ingannava i radar dell’epoca, ovvero volando sotto la pancia dei nostri aerei di linea. La Francia avvisò il Governo italiano che ciò non sarebbe più stato permesso, dunque avrebbero aperto il fuoco. Quella sera (27/06/80), due Mig libici attraversarono i nostri cieli: uno di rientro dalla ex Jugoslavia (per manutenzione), l’altro (direzione Jugoslavia), decollò senza Gheddaffi, che avvisato dai nostri servizi, non partì e si salvò.

Quella sera il mare italiano era un teatro di guerra. Portaerei americane, francesi, caccia da tutta Europa. Il MiG di rientro dalla Jugoslavia si piazzò sotto la pancia del DC9. Mentre un secondo MiG fu abbattuto e ritrovato sui monti della Sila in Calabria. Dalla portaerei francese Clemenceau si sollevò in volo un caccia che raggiunse il MiG che stava sotto la pancia del DC9, sparò un missile, il MiG si spostò, il missile colpì il DC9. Da qual momento depistaggi e morti ammazzati per coprire la verità. Una verità ora alla portata di tutti e confermata anche da Cossiga.

Davide Zedda

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