La campagna vaccinale anti Covid scatterà dal mese di ottobre e come già e sempre evidenziato sarà raccomandata (non vi sarà nessun obbligo), a poche categorie di persone. Gli over 60 indipendente dal loro stato di salute, i fragili (indipendentemente dall’età, dunque anche bambini), e agli operatori sociosanitari, dunque medici, infermieri, chiunque lavori in strutture mediche di qualsiasi tipo. In questi giorni è arrivato il via libera da parte di EMA per la somministrazione del nuovo vaccino anti Covid. Più in generale si è reso noto che “in concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/2024, è stato previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid 19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici con formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5l. 

Cosa non torna 

Intanto il vaccino in sé, tanto che il fatto che non sia obbligatorio non può bastare per far dormire sonni sereni, perché c’è chi lo farà o verrà convinto a farlo. È nostro compito informare il più possibile il maggior numero possibile di persone affinché non vadano nella trappola del nuovo vaccino. 

Ma non solo 

È un vaccino che vendono come adatto alla variante Pirola (che nome), variante (esistente?), che ad ogni modo è saltata alle cronache da neanche due settimane. Ciò significa in sostanza che la Pfizer vende (e gli Stati, compreso quello italiano), comprano, un vaccino che difende da una variante (Pirola), che quando il vaccino è stato aggiornato, la variante in oggetto non esisteva. EMA ha immediatamente dato l’ok alla commercializzazione del vaccino sulla base di quale criterio scientifico? Nessuno, ovviamente. C’è da ingrassare le tasche della Pfizer, ciò è sufficiente per dare il via libera. Grave, gravissimo. 

Davide Zedda

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