IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Sono mesi e mesi che mi occupo del carovita e dell’erosione degli stipendi, dei salari e delle pensioni, dunque della loro feroce perdita del potere d’acquisto. E non sono intenzionato a smettere di occuparmi del caso, perché è un caso grave, perché fa parte di quelle emergenze che siamo chiamati ad affrontare. E se prima il problema (anzi, la scusa), che portava a gonfiare i prezzi, era la guerra in Ucraina, (carobollette, carrello della spesa e dia dicendo, dunque inflazione alle stelle e violenta perdita del potere d’acquisto ), ora quelle ragioni non esistono più, perché il costo del gas è sceso ai minimi storici, ma i prezzi non scendono. Come spiegato in tanti articoli, si crea una bolla speculativa (che a differenza del passato), da quando esiste l’Euro, abbiamo la certezza che una volta che i prezzi salgono, essi non scendono più. 

Ed ora?

Nuova raffica di aumenti (ve ne sto parlando già da ieri), stavolta la colpa viene data alla crisi climatica, che non esiste.nMa c’è di più, perché la bolla speculativa sui prezzi dei beni di prima necessità proseguirà almeno fino alla fine del 2024, più probabile, se non certo, che questa non si sgonfierà mai più. Si è dunque deciso (non da oggi) di speculare sui prezzi, in primis su quelli del carrello della spesa: quale scusa migliore se non quella del cambiamento climatico per far passare l’idea che non sono aumenti voluti figli della speculazione, ma bensì conseguenze dell’inesistente cambiamento climatico? 

Davide Zedda

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