Mentre la farsa climatica in riferimento specifico alle alte temperature sta per il momento andando gambe all’aria, volevo proporvi una riflessione molto semplice e lineare. In questi giorni ben sappiamo fa un gran caldo, certo, non siamo ai livelli dei cinquanta gradi sbandierati ed urlati in ogni modo dal mainstream, ma in effetti il caldo è bello tosto. 

E lo scorso anno? 

Era molto più tosto, fece molto più caldo, durò per tutta l’estate ed arrivò fino all’autunno, ma nessuno ne parlava. Come mai? Semplice, perché al Covid si aggiunse la guerra, dunque la narrazione era completamente incentrata su ciò che restava della farsa pandemica, era forte il racconto sul conflitto in Ucraina, eravamo in piena campagna elettorale, insomma, non c’era spazio né per parlare del gran caldo né del cosiddetto cambiamento climatico. Non dimentichiamo che lo scorso anno in questo periodo si parlava ancora di vaccini, non dimentichiamo che un anno fa in questo periodo risultavano ancora sospesi dal lavoro i sanitari, vigeva un clima di incertezza legato proprio anche a chi avrebbe poi vinto le elezioni. Insomma, il palinsesto mainstream era colmo e per il sistema bastava così.

E poi?

Si è pian piano smesso di parlare ossessivamente di guerra, è arrivata l’estate, già nei mesi prima raccontavano che sarebbe stata calda, hanno girato immediatamente pagina, e la narrazione martellante è stata spostata sulle alte temperature e il così detto cambiamento climatico. Il tutto fa parte della strategia della tensione, il sistema ci vuole sempre e comunque in tensione. Si va da un’emergenza all’altra, da una farsa all’altra, peraltro in questo modo, gli italiani, oltre che essere impauriti, avranno sempre un argomento su cui discutere e dividersi. Perché il sistema basa tutto non solo sul terrore ma ovviamente sul dividi e impera.

Davide Zedda

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