IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | È mio dovere continuare a parlarne, anche se questi articoli purtroppo non hanno nessun successo, ma è mio dovere farlo, ripetermi, perché ciò che sta accadendo è gravissimo, riguarda tutti anche se in pochi se ne preoccupano. Il 26 luglio nuovo rialzo dei tassi da parte della BCE. Stavolta l’aumento è talmente grave che perfino i banchieri chiedono regole più morbide, mentre Giorgetti si gioca (forse), la carta del salva rate, ovvero allungare i mutui per tenere più basse le rate. Con la scusa di contenere l’inflazione, la Lagarde sta mettendo nei guai, anzi, sta letteralmente affamando famiglie e aziende. 

Che succede?

1) Aumento tassi di interesse, dunque il costo del denaro. Idem i tassi di interesse per i mutui, i prestiti, e il costo del debito pubblico, con il Governo che dovrà pagare più cari (con i nostri soldi), gli interessi ai suoi debitori. 

2) A Marzo è partito il quantitative tightening, che taglierà gli acquisti di titoli di debito di stato italiani. Tradotto, i tassi di interesse saliranno ulteriormente, lo spread idem, e anche le tensioni dei mercati sui nostri conti pubblici. Per di più, ad ogni rialzo dei tassi, corrisponde un aumento dei prezzi dei titoli di Stato, che dunque subiscono un calo nelle vendite, dunque una grossa perdita per le casse dello Stato che ha meno risorse economiche per far fronte al debito pubblico. Più titoli di Stato vendi, più sistemi i conti pubblici. Meno ne vendi, meno incassi.

3) A novembre 2022 è entrato in vigore il nuovo patto di stabilità UE. Ciò significa che il debito e il deficit devono tornare a scendere anno dopo anno, obbligatoriamente sulla pelle dei cittadini e delle imprese. 

Conclusione 

Aumentano i tassi, ma ovviamente l’inflazione non cala: siamo alla tempesta economica perfetta che vi anticipai quasi un anno fa.

Davide Zedda

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