Dopo quanto accaduto ieri qui sul Canale (cancellazioni di massa per aver giustamente postato il discorso alla nazione da parte di Putin), evidenzio che non si può proseguire ad essere indifferenti in merito al tema della guerra in Ucraina, più in generale non si può normalizzare un conflitto che ci riguarda tutti. Un conflitto (peraltro), dove basta un minimo errore e andiamo tutti dal creatore. Eppure la stragrande maggioranza degli italiani pare non interessata alle questioni e le ripercussioni (in primis economiche), riguardanti il conflitto in atto. 

Di questo conflitto conosciamo (almeno i più attenti), ragioni e origini. Ma i primi a non fare niente per la pace (parlo di pressioni e manifestazioni per la pace), sono proprio i cittadini, che manipolati dal sistema, dopo esser scesi in piazza pro Ucraina, ora hanno normalizzato il conflitto nella loro mente, e dunque (anche per via dell’agenda depistatoria del mainstream), non ci pensano, non ne parliamo, non si allarmano, lasciano che sia. Salvo andare contro chi (in questo caso parlo di me stesso), osa fare vera buona e libera informazione anche sulla guerra: il discorso alla nazione di Putin, non era in alcun modo evitabile. È una questione di serietà, professionalità e rispetto per le persone che vogliono essere informate e sono qui per essere informate. A loro devo dedicarmi, nel miglior modo possibile. 

Conclusione 

Senza una coscienza collettiva capace di spingere verso la pace, si proseguirà inevitabilmente nel solco (e sul solco), della guerra. Detto ciò, per giungere ad una coscienza collettiva capace di spingere verso la pace, occorre inevitabilmente essere informati su quanto accade sul campo di battaglia e non solo. Rivendico a testa alta il servizio reso ieri che mi è costato cento iscritti. Ero e sono nel giusto: un grazie a chi ha seguito il discorso di Putin alla nazione da me proposto.

Davide Zedda

Condividi

🛑 Unisciti al Canale Telegram T.me/Davide_Zedda

🛑 Se vuoi sostenermi con una libera donazione, ecco il link per poterlo fare.