IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Per quanto sostanzialmente in merito al caso Orlandi abbia detto tutto attraverso le mie inchieste, resto convinto (come da sempre ci racconto), che il Vaticano voglia arrivare ad una verità dicibile, non alla verità in merito alla scomparsa ed uccisione di Emanuela. Tanto che ora ha dirlo è Pietro, screditato a suo dire dal Vaticano poiché non ci è nessuna intenzione di raccontare la verità. 

Non è un caso 

Nel momento in cui Bergoglio difende Wojtyla (ovvero uno dei principali, se non il principale protagonista di ciò che è stato fatto ad Emanuela), è chiara l’intenzione di far in modo che non si giunga neppure ad una verità dicibile. Sia chiaro, Bergoglio ha difeso pubblicamente Wojtyla in quanto già proclamato santo, ma va da sé che la frase del promotore di giustizia del Vaticano: “Colpa loro se non arriveremo a tutta la verità”, è la prova provata che in Vaticano sono pronti (ma con calma), a raccontare una verità dicibile e parziale (che ovviamente terrà fuori Giovanni Paolo II), da dare in pasto alla gente dopo quarant’anni. 

Conclusione 

Chi più sa di questa vicenda (mi riferisco ad Emanuela), è ovviamente il Vaticano, ma anche la famiglia Orlandi, ed in primis Pietro Orlandi, sanno tantissimo, credo di poter dire che probabilmente conoscono la verità, tutta la verità, sulla quale vorrebbero il timbro del Vaticano. Ma non sarà così, verrà data (forse), semplicemente una verità dicibile. 

👉 LINK ALLE MIE INCHIESTE SULLA VERITÀ SUL CASO ORLANDI (PARTE 1) (PARTE 2)

Davide Zedda

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