Io non patteggio per nessuno, ed allo stesso tempo rispetto il pensiero di tutte e di tutti. Tuttavia dico sempre ciò che penso, sperando di non urtare la sensibilità altrui. Con la vicenda di Silvio a Berlusconi si è a mio giudizio superato ogni limite di decenza. Non parlo della retorica mediatica, quella fa parte del grande show. E non ho neppure intenzione di entrare nel merito di cosa ha fatto nella vita Berlusconi. Perché ha fatto cose importanti e cose meno importanti, cose positive e altre negative. Esattamente così come scritto negli atti processuali e nelle pagine della storia italiana da quando Silvio Berlusconi è diventato Silvio Berlusconi. È stato certamente importante in politica estera, ma ripeto, non sono qui per dare giudizi. Quelli li ha dati la magistratura, la storia di questi anni ben prima del 1994, altri li darà il tempo.

Funerali di Stato

Più che una funzione funebre, la messa nel Duomo di Milano aveva la parvenza di una beatificazione: cerimonia solenne con litanie. È stata una scelta. Anche i funerali di stato sono una scelta, così come il lutto nazionale. Quel funerale di Stato negato a Falcone, Borsellino, Pertini e via dicendo. Posso accettare tutto, ma i funerali di Stato a Silvio a Berlusconi sono ingiusti, ma hanno un senso simbolico sacrale: sono i funerali alla seconda Repubblica. Come già raccontatovi, con la morte di Silvio a Berlusconi, passiamo alla terza Repubblica. Quella che dopo il Governo Meloni non c’è più nulla. 

Numeri 

Ben 20.000 persone, hanno esclamato i media. Pochissimi, di fatto. Tifosi del Milan, i suoi dipendenti e poco più. Il 13 giugno 1984 in Piazza San Giovanni a Roma, si celebrarono i funerali laici di Enrico Berlinguer. Presenti circa due milioni di persone: non erano suoi dipendenti né tifosi del Cagliari. Stop! 

Davide Zedda

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