[Oggi]

Padova, Lunedì 11 Giugno 1984: ore 12:45.

Moriva il più grande uomo politico italiano (al pari di Aldo Moro, pur nella diversità) della nostra storia repubblicana.

Era sardo, si chiamava (anzi si chiama) Enrico Berlinguer.

Nel pomeriggio, “L’Unità” usciva in edicola con questa dolorosa e bellissima edizione straordinaria.

Appresa la notizia della scomparsa, mio nonno abbassò le tapparelle di casa in segno di lutto: “È finito tutto”, mi sussurrò con un filo di voce strozzata dal dolore nel giorno dei funerali che seguimmo insieme in Tv. E nonno (che vedeva avanti di decenni) aveva pienamente ragione.

Sì, con la morte di Aldo Moro ed Enrico Berlinguer è davvero finito tutto.

Il testamento di Enrico Berlinguer

“Siamo di fronte ad un momento pieno di insidie per le istituzioni della Repubblica”, queste, invece, le ultime drammatiche, terribili e profetiche parole di Berlinguer dal palco di Padova.

“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”.

“Da giovane ho fatto una scelta di vita: stare dalla parte dei più deboli, degli sfruttati, dei diseredati, degli emarginati. E lo farò fino alla fine della mia vita”.

“Noi vogliamo una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane”.

“Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini, con la fiducia per le battaglie che abbiamo fatto, per le proposte che presentiamo, per quello che siamo stati e siamo”.

“Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.

“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”.

Queste frasi (in tutta la loro veridicità e lungimiranza) ci riportano ad un uomo mite e coraggioso che ha lasciato un ricordo indelebile, dolce e struggente.

Perché Enrico Berlinguer (così come Aldo Moro) è stato capace (dall’alto della sua indiscutibile, integerrima ed assoluta rettitudine morale) di vedere al futuro come pochi. Anticipandone le risultanze di almeno 40 anni.

Davide Zedda

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