Tre anni, tre grandi emergenze farsa, stessa narrazione. Prima eravamo in guerra contro un virus e contro chi si ribellava a regole assurde e diceva no al vaccino, ed ovviamente queste persone venivano punite. 

Poi è iniziata la guerra vera e propria, ma ovviamente (trattandosi di farsa), il sistema ha fatto sapere che il cattivo era Putin, che i nemici sono russi, che i buoni sono ucraini. Ed anche in questo caso, guerra a chi la pensa diversamente o racconta i fatti per ciò che sono e che sono stati fin dall’inizio. E chi ha raccontato la verità è finito ovviamente sotto attacco ed emarginato, perché l’unica narrazione consentita è quella rivolta alle masse, quella falsa di regime che arriva alla gente grazie al mainstream e ai tanti frequentatori dei salotti televisivi. 

Poi si è partiti (da tempo), con la crisi climatica a colpi di siamo in guerra contro il clima, dunque la narrazione anche in questo caso non cambia. Perché raccontano alla gente che siamo in guerra, che c’è un nomico da battere (ovvero il cambiamento climatico), anche stavolta non è ammessa nessuna tesi contraria, si vuole ottenere un mondo green e lavorano per ottenerlo. E poterlo ottenere serve convincere le persone che ciò sia giusto, dunque il sistema si affida al pensiero unico dominante. 

Più che nell’era delle pandemia, pare evidente che siamo entrati nell’era delle continue emergenze, di una nuova e più sottile e psicologica strategia della tensione.

Le élite globaliste ed i padroni universali del mondo puntano a realizzare i loro sporchi piani facendo leva sulla paura della gente e sulla loro ignoranza, ciò in primis ma non solo, a mezzo media ed infiltrati nella libera informazione. 

In attesa di comprendere quale sarà la prossima crisi, resistiamo, informiamoci e diciamo no. A colpi di no stiamo facendo andare gambe a l’aria ogni loro progetto. 

Davide Zedda

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