Non solo Geoingegneria, perché la tragedia, o meglio l’azione criminale portata avanti contro i territori e le persone in Emilia Romagna, si scopre apparire come una manovra combinata il cui risultato, tra morte e distruzione, è sotto gli occhi di tutti. L’aereo ha fatto ciò che doveva fare, e così si è scatenato l’inferno. 

Ma non solo 

Apprendiamo direttamente dagli abitanti delle zone colpite dall’alluvione, qualcosa che va oltre (aggiungendosi), alla questione aereo. Si trova scritto anche nei giornali locali che è stata tenuta chiusa la diga Ridracoli. A che pro? Alimentare in nome della scienza con la H la farsa sull’emergenza idrica, dunque accedere allo stato di emergenza, dunque fare arrivare tanti soldi. Si dice che da marzo l’acqua della diga aveva tracimato già tre volte (a dimostrazione che non esisteva nessuna emergenza idrica), poi però ha davvero cominciato a piovere forte, hanno quindi aperto la diga per non farla crollare, cedere, implodere. Il muro d’acqua e detriti che ne è venuto fuori si è riversato sui fiumi ostruendo i ponti e creando le esondazioni.

Conclusione 

Se confermato, siamo al crimine. L’azione di Geoingegneria sommata a quanto descritto tra dighe e fiumi hanno determinino una strage, procurata e voluta. Siamo all’omicidio plurimo e al disastro ambientale. Deciso a tavolino. 

Davide Zedda

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