Ha fatto del male per tutta la vita. Odiando, criticando ed offendendo chiunque. Anche io tra le sue vittime.

Sapete che vi dico? Non poteva che finire così, lo chiamano karma. 

E per quanto davanti alla morte non resti che la comprensione e il perdono, stavolta da parte mia vi sarà soltanto indifferenza e pietà cristiana. 

Ha passato la sua vita ad offendere tutti coloro che non la pensavano come lei. In punto di morte continua ad offendere. Ovviamente (dice, umile?), che in cinquant’anni ha fatto ciò che gli altri non possono fare neppure in cent’anni. Sarà pur vero, ma la vita non è quanto ognuno ha fatto più degli altri, ma per gli altri. La vita non è una classifica, ogni singola vita è un miracolo ed un mistero, un dono, non un concorso a premi. E la vita (certamente), è ciò che di immateriale lasci. 

Che fa la gente? La osanna mentre spreca gli ultimi mesi della sua esistenza nel proseguire ad offendere e vedere fascisti ovunque. Lei, favorevole al Green Pass, agli obblighi vaccinali, alle sospensioni dal lavoro senza stipendio e all’apartheid, parla di fascismo? Signora Michela Murgia, buon viaggio. 

Davide Zedda

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