IL COMMENTO | Meglio poco che niente, dicono in tanti. Io dissento con questo pensiero, ed ora vi spiego perché. Per sei mesi (giugno-dicembre 2023), i lavoratori dipendenti italiani, grazie al taglio del cuneo fiscale, riceveranno in busta paga un aumento che la Meloni quando non stava al governo, amava definire una mancetta. Se quella dei suoi predecessori era una mancetta, questa è una vera e propria elemosina di stato, per di più a tempo determinato.
Operazione mediatica
La Meloni ha fatto video e messo in moto una vera e propria montatura mediatica per far passare come azione del secolo, ciò che invece è il classico “la montagna ha partorito il topolino”. Inflazione alle stelle, nuovi rincari energetici, costo della vita mai così alto, erosione salariale e sulle pensioni mai così massiccia, crescita zero, incremento dei tassi e di fatto recessione, e tu vai a far passare questi pochi euro come qualcosa di mai visto prima? Per carità, ovviamente gli italiani li incasseranno, giusto così.
Ciò che manca
Manca del tutto una vera e propria e seria nuova politica salariale e pensionistica: perché di fatto nessuno la vuole portare avanti, ad iniziare dai sindacati, che per la cronaca si sono ricoperti di ridicolo nel momento in cui hanno bocciato in toto questo provvedimento. Insufficiente, sia chiaro, un’elemosina di Stato, ovvio. Ma non avevo mai visto i sindacati protestare contro l’aumento degli stipendi dei lavoratori. Mai! Ridicoli, tutti: e tutti pezzi dello stesso ingranaggio.
Davide Zedda
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